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24 settembre 2022 Badia Fiorentina Fr. Antoine-Emmanuel


Sabato della XXV sett. del T.O.

Qo 11,9-12,8 – Lc 9,43b-45


Quale libertà scegli?


Avvenne ai piedi del Monte Tabor una fatto spettacolare.

Un babbo porta a Gesù il figlio che ha delle crisi d’epilessia terribili

che lo distruggono.

E, appena il ragazzo si avvicina a Gesù,

viene svelata in lui la presenza di uno spirito immondo che lo getta a terra.

Ma, Gesù, con la sua sola Parola, libera il ragazzo e lo guarisce. (cfr Lc 9,37-43)


Tutti sono meravigliati! È un successone!

Gesù Super Star…


Come reagisce Gesù?

Alza le mani come i vincitori del Tour de France? No!

Dice che se oggi la gente lo applaude, lo venera, lo esalta,

domani lo disprezzerà, lo rigetterà, lo ucciderà. (cfr Lc 9,44).

E così avvenne.


Attenzione, cioè, all’entusiasmo cieco che dimentica l’ambiguità del cuore umano,

l’ambiguità della storia.


La realtà, ci diceva ieri il Qoelet,

è che “vi è un tempo per amare e vi è un tempo per odiare”, (Qo 3,8)

cioè vi è un tempo nel quale prevale l’amore, poi viene un tempo in cui prevale l’odio,

e così via…


Quindi, non cercare il tuo punto di forza, il tuo equilibrio, non mettere le tue radici

in quello che passa.

L’unica cosa che non passa è l’Amore di Dio.

L’amore di Dio non passerà mai… e solo quello non passerà mai.


L’unica cosa che possa tenere unita una famiglia o una comunità di vita consacrata

è la Misericordia divina.

Se viene a mancare il radicamento nella Persona di Gesù,

se viene a mancare la Misericordia,

diviene un inferno…

Perché il cuore dell’uomo è malato, e la cultura odierna è malatissima.


Quanta pace trovò San Silvano del Monte Athos quando Gesù gli disse:

“Tieni il tuo spirito agli inferi e non disperare mai”…

Noi da soli siamo persi… ma dovunque Gesù viene accolto, tutto è possibile!


San Silvano pregava in questo modo:

“Signore, manda la tua misericordia sui figli della terra.

Li ami; fa' che ti conoscano per lo Spirito Santo.

Te lo chiedo con le lacrime: ascolta la mia preghiera in favore dei tuoi figli,

e fa' che tutti conoscano la tua Gloria per mezzo dello Spirito Santo.”


*

Ma non compresero le parole di Gesù…(cfr Lc 9,45)

Perché volevano la gloria e non l’eternità,

volevano il successo e non l’amore,

volevano il conforto e non il dono di sé…


E questo ci riporta alla Prima Lettura odierna.

È grande il Qoelet!

Ci dice: “Godi, o giovane, nella tua giovinezza, (…)

Sappi però che su tutto questo, Dio ti convocherà in giudizio.” (Qo 11,9)

Godi, quindi, della vita, ma “ricordati (sempre) del tuo creatore.” (cfr Qo 12,1)


Non dice di non godere della vita,

ma dice di goderne senza mai dimenticare Dio,

di goderne, cercando però in ogni cosa la volontà di Dio.


In altri termini, dobbiamo scegliere tra due libertà:

la libertà di fare ciò che piace a me,

e la libertà di fare ciò che piace a Dio.

Quale libertà scegli?


Il teologo francese Florent Urfels scrive:

“Il peccato ci acceca sulla nostra situazione, allontanandoci da Dio.

Più uno si immerge nel peccato, più ha l’impressione di essere libero” …[1]


Quale libertà scegli?

La vera Libertà è poter fare la volontà di Dio, poter dare la propria vita,

e continuare a donarla quando viene la prova, il rigetto, l’odio,

quando viene la Croce che spezza ogni entusiasmo solo umano.


Allora nasce un altro entusiasmo, quello che viene dalla Croce di Gesù.

L’entusiasmo di chi ha messo le proprie radici nel Cuore di Gesù,

e comincia ad amare come ama Gesù, a perdonare come perdona Gesù.


E la prima di questa schiera di santi è Maria.

Scrisse San Silvano:


“Non comprendiamo pienamente l'amore della Madre di Dio,

ma sappiamo che:

Più grande è l'amore, più grandi sono le sofferenze dell'anima.

Più completo è l'amore, più completa è la conoscenza.

Più caldo è l'amore, più ardente è la preghiera.

Più perfetto è l'amore, più santa è la vita.”


[1] Le péché (…) nous aveugle sur notre situation en nous éloignant de Dieu. Plus on s’enfonce, plus on a l’impression d’être libre… » - Famille chrétienne n.2329, p. 20






[1] Le péché (…) nous aveugle sur notre situation en nous éloignant de Dieu. Plus on s’enfonce, plus on a l’impression d’être libre… » - Famille chrétienne n.2329, p. 20

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