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12 giugno 2021 – Eremo di Lecceto Fr. Antoine-Emmanuel


Cuore Immacolato di Maria

Is 61,9-11 – Lc 2,41-51


Non aver detto ai suoi genitori che sarebbe rimasto a Gerusalemme,

non vi pare uno sgarbo da parte di Gesù?

Poi, neppure si scusò…

Fu uno sgarbo?


Ma una cosa è certa: non fu un capriccio, e non fu una dimenticanza.

Allora, cosa avvenne?

Ho letto negli scritti di un’anima vittima che Gesù,

arrivando a Gerusalemme per questo pellegrinaggio, per lui decisivo,

avrebbe avuto una visione:

vide da lontano degli uomini crocifissi…

Certamente Gerusalemme non è per Gesù soltanto un luogo di grande memoria storica.

Non è neppure solo la città del Tempio.

È il luogo dove Egli vivrà la somma obbedienza al Padre,

il Suo sacrificio d’Amore.


Infatti, quando Gesù ritrova i suoi genitori,

ha una sola parola sulle labbra: “Io devo essere nelle cose del Padre mio”. (Lc 2,49)

Deve rimanere nel Padre,

nell’obbedienza al Padre:

ciò che deciderà della sua vita è la volontà del Padre.


Allora, fu uno sgarbo da parte di Gesù?

No! Fu ubbidienza alla volontà del Padre

che gli chiese questo distacco dai suoi.


Gesù non rinnega la sua famiglia,

ma rinnega la priorità della famiglia.

Sarà questo modo di pensare e di agire

che avrà creato stupore tra i dottori del Tempio!

Sanno tante cose.

Ma Gesù ha una sapienza del Padre che fa tutta la differenza.

Non è tanto che “sa” più cose su Dio, ma ama Dio.

Gesù dodicenne è già maestro di vita divina.

Lo è perché vive un rapporto prioritario con il Padre.


Anche Maria e Giuseppe si lasciano istruire.

La Madonna aveva già una stupenda conoscenza del Padre,

ma continua a lasciarsi istruire.

“Serbava tutte queste cose nel suo cuore.”(Lc 2,51)

Cosa impara oggi?

Impara un po’ di più a “perdere”.

Bisogna “perdere” Gesù per conoscerlo di più.


Ma anche Gesù ha acconsentito a perdere i suoi genitori,

per compiere la volontà del Padre.

E ora li ritrova in un modo nuovo,

in una nuova ubbidienza d’amore: “Era loro sottomesso”(ibid.).


*


Oggi festeggiamo il Cuore Immacolato di Maria.

Il Cuore Immacolato di Maria

è un cuore che ha imparato a perdere Gesù, per trovare Gesù in un modo nuovo.

Un cuore che non si impossessa di Gesù.

Un cuore ricco della sua povertà.


Perché insisto sul “perdere”?

Perché la vita è piena di occasioni in cui “perdiamo” …

Si perde un lavoro, si perde la salute, si perdono dei cari,

e… si perde la vita.

Il Vangelo ci aiuta a capire che ogni “perdere”

non è necessariamente un'anomalia o una maledizione.

È la via regale per entrare in Dio.


Il mistero pasquale è presente nella vita di ciascuno di noi.

Ma se ci mettiamo alla scuola della Beata Vergine Maria,

viviamo le cose in un modo del tutto diverso.


Permettetemi una testimonianza personale.

Ho “perso” la mamma a novembre dell’anno scorso,

ma posso dire che, accompagnato dalla Vergine,

mi si è aperto un mondo nuovo, ricco di comunione e di speranza.


Ho “perso” la missione che vivevo con tanto entusiasmo in Canada,

e mi si è aperto, anche in questo caso, un mondo nuovo.


Però non è automatico.

Ci vogliono delle donne che ti accompagnino, direbbe Dante!

Per lui, furono la Madonna, Santa Lucia e Beatrice.

Ma essenzialmente la Madonna: “Ecco tua madre”


Cerco di lasciarmi prendere per mano dalla Madonna,

allora mi viene concesso di vedere l’inferno del mio peccato,

faccio esperienza di purificazione per pura grazia,

e mi viene concesso di gustare un po’ di paradiso.

È un santo viaggio che si fa e si rifà spesso,

grazie alla Madonna,

ai santi,

e ai cari, alla Chiesa…

Si “perde”… e si entra in un mondo nuovo!

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