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9 giugno 2022 Badia Fiorentina Fr. Antoine-Emmanuel


Giovedì X settimana del T.O.

1 Re 18,41-46 - Mt 5,20-26


Ieri sul Carmelo, Elia era con tutto il popolo d’Israele

e con i quattrocentocinquanta profeti di Baal.

Oggi Elia vi si trova solo, solo con il suo servo.

Solo sulla cima del monte, prostrato a terra, il volto tra le ginocchia.

Elia prega.

Ha capito che la sua preghiera, solo, sul monte, è necessaria

perché venga la pioggia e finisca la siccità che dura ormai da tre anni.


Avendo pregato, Elia manda il suo servo a guardare se qualche nuvola annunzi la pioggia.

Niente!

Allora continua a pregare.

Una seconda volta manda il servo.

Niente!

Continua a pregare.


Non ci viene detto che faccia lunghe preghiere:

sembra un'intercessione silenziosa,

quasi un atto di fiducia, senza parole.

Ma Egli ha capito che la sua preghiera fiduciosa è necessaria.


Una terza volta… Niente!

Ancora continua a pregare:

non perde la speranza, persevera nella preghiera.


Manda il servo una quarta, una quinta, e una sesta volta… Niente!


Alla settima volta, il servo vede nel cielo una piccola nuvoletta.

A Elia questo basta: sa che sta venendo la pioggia.


Carissimi, ecco il nostro compito:

salire il Monte Carmelo nella solitudine, pregare con fiducia, pregare con perseveranza,

attenti al dono anche più piccolo.

Il Signore ha bisogno della tua, della nostra preghiera.

Così agisce Dio.

Così è Dio.

Agisce, in tutto e per tutto, come Dio dell'Alleanza.

Ha scelto di aver bisogno di noi…


Se noi non preghiamo, la guerra, la violenza cresceranno sulla terra.

Se preghiamo, la nostra intercessione fiduciosa sarà molto feconda.


Anche il Vangelo ci parla della preghiera,

e ci rivela una cosa sconvolgente.

Quando vieni a pregare, che cosa ti chiede Dio?

Di essere senza peccato, impeccabile? No!

Di portarGli agnelli e tori a migliaia? No!


Ti chiede: “C'è qualcuno che è stato ferito dalle tue parole,

dai tuoi atteggiamenti, dalla tua indifferenza?

Va' prima a riconciliarti con lui!”(cfr Mt 5,23-24)


La preghiera non può essere un rifugio per non incontrare i fratelli.

Il sentiero del Monte Carmelo passa attraverso il fratello,

il fratello ferito, in particolare.


E Gesù è chiaro: non rimandare la riconciliazione!

Un giorno sarà troppo tardi, e ne pagherai le conseguenze.

Allora, parla, riconciliati, chiedi perdono, senza aspettare,

e si aprirà la via del Monte Carmelo,

la via di una preghiera fecondissima per il mondo che tanto soffre.

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